lunedì 17 giugno 2013

Quello che rimane

C'è quello che rimane dopo tutta la guerra. Ed è il senso di appartenenza. La guerra è brutta ma forza l'unione. Per una persona che teme l'abbandono la guerra diventa l'unico modo per trattenere la persona che vuole andarsene.

Un po' come nel sadomaso dove si mettono le manette per gioco e questa messinscena serve semplicemente per far vedere come la persona amata sia nostra, che non vogliamo farla andare via.

Naturalmente c'è gioco e gioco, la guerra del distruttore non è per nulla un gioco, o, meglio, diventa una fantasia nella quale l'avere la forza di lasciare andare la persona equivale a sentire ancora una volta la ferita.

La guerra unisce e quindi si perpetua.

Quello che rimane della ferita della guerra è la voglia di unione, di star vicino, di non sentirsi abbandonati.

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