mercoledì 17 aprile 2013

Invidia dei guariti

E' inevitabile, bisogna vedere questo problema: c'è una sorta di invidia, un qualcosa che manca fra il guaritore ed il paziente; un collegamento che bisogna che si instauri affinché ci sia empatia, e dunque guarigione.

E' solo una questione di tempo? Per esempio un alcolista che è appena entrato in recupero potrebbe vedere persone più in avanti nei loro passi. Prova invidia per loro? Vorrebbe già essere al loro posto? Quando una persona sta male l'ultima cosa che vuole vedere sono persone che stanno bene dopo aver patito lo stesso suo male. Questa è dunque una grande resistenza che si ha, ed è bene vederla subito, perché potrebbe boicottare il proprio percorso di guarigione.

Questo perché l'invidia dei guariti significa, anche, la paura che la guarigione sia possibile e dunque che l'atteggiamento da vittima, la depressione, siano soltanto delle scuse. Se una persona (alcolizzato, drogato, malato, depresso, brutto, mutilato, separato...) come me la vedo felice, allora vuol dire che io non ho il diritto di sentirmi arrabbiato con il mondo perché mi è capitato quello che mi è capitato, ma il fatto stesso che quella persona non solo sopravvive ma è felice allora mi fa capire che ciò che mi è capitato fa parte della vita e sentirmi vittima del mondo non mi fa certamente guarire.

E' questo un circolo veramente vizioso da indagare meglio.

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