lunedì 20 maggio 2013

Fallimento totale

Per poter perdonare compiutamente è necessario rendersi conto del danno irreparabile fatto di aver fallito in tutto e per tutto, prendendosi l'intera responsabilità di ciò che c'è attorno a noi.

Sembra proprio il contrario della guarigione, prendersi tutta la colpa, sembra proprio una cosa deprimente. In realtà la depressione nasce proprio per il contrario, quando esiste una possibilità di dare la colpa all'altro. Fino a che, dunque, non ci si prende il 100% della responsabilità, fino a che esiste ancora dentro di noi del risentimento verso un'altra persona ecco che non è possibile perdonare né a se stessi, né all'altro.

Il concorso di colpa, nella vita, non esiste. C'è solo la possibilità di andare attraverso un viaggio all'inizio doloroso ma che poi permette la guarigione. Il viaggio consiste appunto nel sentire compiutamente in sé la percezione di aver fallito, di aver ferito l'altro, di aver, come si dice in gergo, mandato tutto a puttane.

Quando si arriva a questo punto allora però avviene il miracolo. Perché prendersi tutta la colpa e nello stesso tempo accettare il momento presente per come è significa perdonarsi, perché quello che abbiamo fatto, per quanto orrendo o stupido, era quello che potevamo fare.

D'altra parte, prendendoci tutta la responsabilità, magicamente (ma non c'entra nulla la magia), vediamo compiutamente anche la responsabilità altrui, le cose che l'altro ha fatto e che ci hanno deviato. Le cose che hanno permesso l'errore. Ma anche questo non è un dare la colpa, perché la responsabilità è sempre nostra, solo che in questa chiarezza vediamo anche le responsabilità altrui.


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