venerdì 17 maggio 2013

sentire la ferita

Se quindi i due poteri sono uguali per guarire è necessario vedere chiaramente la ferita che abbiamo inferto all'altro, il vedere e poi chiedere scusa sono tutt'uno. A volte si dice che non si chiede scusa per orgoglio; in realtà forse non si chiede scusa perché non si percepisce la gravità dell'offesa.

Ciò non significa dire che sia tutta colpa nostra, si può anche chiedere scusa con la consapevolezza di essere stati, a nostra volta, feriti; ma ciò non toglie che, a parte casi forse rarissimi (che metto solo per completezza, ma non ci credo), il ferito ed il feritore siano entrambi nella stessa persona.

Questo fondamentale passo di umiltà è quello che ci può permettere di entrare in contatto con ciò che abbiamo trascurato. This is it! appunto, c'è stato un momento, magari anche tanto tempo, anni, decenni, in cui quel che c'era era di fronte agli occhi e l'abbiamo sottovalutato.

Abbiamo sprecato l'occasione di vedere ciò che c'era.

Ma questo non dovrebbe dare senso di colpa o di sconfitta, perché altrimenti si ricade nel vittimismo e ovviamente una vittima non guarisce mai. Semplicemente si scopre che la ferita che avevamo era talmente profonda che non volevamo vederla e, pur di non vederla, ne abbiamo fatto una simile all'altro.

Il simile attrae il simile; il manipolato tenderà a manipolare, ecc...

Sentire dunque la propria ferita significa sentire il dolore che abbiamo causato ad altri, alle persone che (pensavamo) di amare. E questo però è l'evento che potrebbe iniziare il vero processo di guarigione.

Ritenersi al 100% responsabili di quel che è successo e chiedere scusa.

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