sabato 11 maggio 2013

Scaccomatto

Teorema di Ginsberg:
Non puoi vincere.
Non puoi pareggiare.
Non puoi nemmeno abbandonare.
http://simba.oasi.asti.it/Murphy/murphy01.htm



In realtà questo non è del tutto vero, o, meglio, la gente spende tutta una vita per provare a "vincere". Paradossalmente, però, si "vince" quando si scopre che non si può vincere.

Ma per scoprire questo bisogna avere un colpo talmente forte da perdere tutto, da mettere in scaccomatto l'ego. Il prezzo della verità è questo, dopotutto. Forse certe persone si mettono apposta in certe situazioni per poter dare un colpo così forte alla loro prigione mentale da poterne uscire.

E' come se una persona usasse la forza (debolezza!) di tutti gli altri "ego" attorno a lui per schiacciare il suo. Inconsciamente, certo, o forse ad un livello superiore di coscienza, accessibile in meditazione, per esempio, o in certi momenti di serenità.

Ritorna il concetto della piena responsabilità. Siamo noi la causa dei nostri dolori e ce li siamo procurati apposta per poter mettere in scaccomatto l'ego e liberarci. Molti però resistono, e da qui appunto la sofferenza. Se io (io inteso come ego) penso che posso ancora "farcela", continuerò a lottare fino alla fine. Tanatos, appunto, ed eros sono legati.

Solo quando l'ego è in scaccomatto, non c'è più nulla, ma proprio nulla da fare se non abbandonarsi ad una volontà più potente, allora ecco che può cominciare il vero percorso di guarigione, distruggendo l'ego. Wake up or bust, insomma, come dice Adhyashanti, oppure, come scrivevo prima: o suicidio, o pazzia o guarigione. Alla fine del percorso appunto, quando proprio non c'è più nulla da fare, tutte le mosse sono fatte, le sentenze scritte, c'è solo da andare avanti, prendere l'esperimento, accettare la realtà delle cose, ecco che c'è un nuovo tipo di serenità diversa, non più legata a ciò che c'è ma legata all'esistenza stessa. Il vincente ha preso tutto, certo, ma anche la nostra malattia.

Allora poi ti svegli.


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